Illumina la tua voce nell’immenso aere digitale
Da quando sono diventata libera professionista, mi sono concentrata sul potere della fantasia, sulla sua influenza negli scenari che vogliamo creare con la nostra comunicazione e su come il tono di voce si erga sui sogni che portiamo nel cuore.
Quello che ho notato è che, se messa in un terreno fertile e libera di germogliare con spensieratezza, la fantasia può stimolare il linguaggio e renderlo più appropriato alle nostre esigenze.
Invece di scrivere con un tono di voce professionale, arricchito di parole settoriale e fin troppo complesse e lontane dalla comprensione della nicchia, l’immaginazione porta quel barlume di divertimento e di umanità nella comunicazione, vestendola di scenari nella quale possiamo specchiarci.
E così, la fantasia diventa psicopompo di suggestioni ed emozioni che vogliamo condividere, di visioni che vogliamo poter stabilire nella mente dei nostri utenti, di una personalità autentica e riconoscibile che sappia rappresentarci continuamente in tutti i nostri contenuti.
Per rafforzare il nostro tono di voce, abbiamo bisogno della fantasia.
E’ libera, leggera, frizzante, spensierata. Si manifesta quando meno ce lo aspettiamo, ma sa sprigionare tanta meraviglia da lasciarci frastornati e sommersi di nuove idee.
Come stabiliamo un contatto con la nostra fantasia?
Alla soglia della fantasia: risvegliarla con curiosità
- Affidiamoci alla lettura per arricchire le nostre fantasie con emozioni e personaggi lontani dalla nostra quotidianità, ma così vicini da sentirli reali. Per creare un’ambiente sfidante e ricco di entusiasmanti appuntamenti, possiamo scegliere di affidarci alla libroterapia: lettura di gruppo mensili che seguono un tema prestabilito e che ci permettono di entrare nel cuore dell’argomento e di riversarlo in incontri programmati assieme ad altre fenomenali compagne di viaggio.
Ci sono innumerevoli corsi di Libroterapia che possono aiutarci in questa immersione letteraria: Rachele Bindi, con i suoi tarocchi, progetti stregati, labirinti intuitivi; Chiara Sinchetto con il suo perturbante, sogni fantastici e racconti emozionanti; Alessia Savi con la sua nuova libroterapia labirintica che ci accompagna in un incredibile viaggio dell’eroe.
- Possiamo scendere nella nostra selva intuitiva e di suggestioni sul nostro tono di voce. Ci incamminiamo con curiosità nella comunicazione e lasciamo scorrere libera la fantasia, senza frenarla in alcun modo. Dall’idea che abbiamo della nostra personalità possiamo far scaturire parole evocative ed empatiche, emozionali e piene di chicche che formulano immagini limpide nella mente dei lettori. Il Percorso nella Selva è il sentiero individuale dove ogni coraggiosa libera professionista si districa tra le sue sfide comunicative per far emergere un tono di voce autentico, profondo, suggestivo, veramente suo. Con il supporto di strumenti magici e intuitivi, la camminata porta alla riscoperta della nostra personalità di brand.
- La fantasia emerge potente quando ascolta le parole altrui. Dalle idee degli altri si alza e si libra in aria con leggerezza e indomita volontà. Vira e racconta nuove ipotesi da realizzare. Per sentire la sua voce abbiamo bisogno di confrontarci con altre persone che, come noi, vogliono sperimentare, raccontarsi in modo nuovo, immaginare e descrivere i propri sogni con una voce in grado di brillare oltre l’aere digitale. Per farlo possiamo far parte dello Stormo: il mentoring di gruppo della durata di 6 mesi. Partiamo insieme all’inizio dell’estate per raccogliere le sue energie travolgenti e riportarle nella nostra scrittura e arriviamo alle porte dell’autunno per vedere come la nostra voce si rivesta di nuove suggestioni e come l’identità verbale si muti con il passare delle stagioni. Una prova di coraggio per le solopreneur indomite che vogliono riscoprire il potere del proprio tono di voce e sperimentare all’interno di un gruppo di audaci imprenditrici dalle personalità scintillanti.
- Testiamo la nostra fantasia con qualcosa fuori dalle righe, che non rientra nemmeno nel nostro lavoro. Possiamo avviare un blog, dedicarci alle illustrazioni, fare bricolage, journaling, fotografare, danzare. L’immaginazione trova il suo posto quando il nostro stato d’animo si libera dei pensieri quotidiani e lascia lo spazio a ciò che amiamo fare. Io, ad esempio, ho aperto un secondo blog Tana della Mandragora (dopo aver chiuso quello storico che dal 2015 mi accompagnava nei miei pensieri irrequieti e svolazzanti), in cui riverso i miei racconti brevi.
- Cerchiamo la natura. Usciamo, portiamo fuori i nostri cani, respiriamo a pieni polmoni, camminiamo e stanchiamoci. Più tempo ci permettiamo di crogiolarci dinanzi agli elementi naturali e più la nostra mente scivola in un sogno fatto di corpi che si animano, parole che si illuminano ed emozioni che risvegliano i nostri desideri.
Sperimentare ci permette di giocare con la nostra fantasia e di coccolare la nostra quotidianità. Come vuoi nutrire la tua immaginazione?
Per continuare a solleticare i tuoi sensi indomiti, ti aspetto in Vira, la mia newsletter dove parlo di comunicazione naturale, gentilezza creativa e percorsi coraggiosi.